Il ponte

Il ponte

Ogni scelta comporta responsabilità e conseguenze che andranno ad abbracciare le diverse strade che definiscono il destino di un individuo. Giusto o sbagliato sono spesso relativi al contesto e a ciò che è dato vedere oltre la linea dell’orizzonte presente. Uno sguardo sul domani derivante da fumose e, a volte, deliranti predizioni guida i passi dell’oggi, costringendo l’animo a compiere scelte irremovibili per non rischiare di cadere in un baratro occultato dalla nebbia dell’incertezza.
Peter era chiamato a compiere la sua scelta, ma i suoi pensieri non erano altro che nuvole al vento, troppo fragili per poter sostenere tale decisione e troppo leggere per non andare fuori rotta.
I suoi occhi, grandi e azzurri, erano spalancati e miravano l’altro capo del ponte che aveva appena attraversato. La sua mano stringeva quella di una persona più anziana e i loro occhi fulgidi combaciavano come il riflesso di uno specchio lucido.
La donna regalava il suo sorriso nel dolce tentativo di calmare Peter, comprendendone l’immobile angoscia, mentre una fitta nebbia restituiva un panorama spoglio e spettrale.
«Non puoi restare qui con me» sussurrò la donna, scuotendo il capo. «Devi proseguire per la tua strada.»
«Non posso!» rispose Peter, con voce tremante e sommessa dall’impeto della sua tristezza «Credevo di riuscire ad arrivare sin qui e poi tornare indietro, ma…»
«Non è ancora giunto il momento di fermarsi.» continuò lei con immensa dolcezza «Ci sono meraviglie che devi ancora scoprire e avventure che devi ancora vivere. So che d’ora in avanti sarà dura e che questo giorno resterà impresso nel tuo cuore come inchiostro indelebile, ma so anche che i tuoi occhi devono continuare a lasciare un’emozione, la tua voce un’impronta, il tuo corpo un pilastro. È quello che sei, una persona meravigliosa, ed è giusto che il mondo possa ancora godere di questo.»
Le lacrime solcarono il volto di Peter e le sue mani andarono a cingere, in un delicato abbraccio, il corpo della donna.
«Sono fiera di te, ma devi lasciarmi andare» disse lei chiudendo gli occhi.
Il dolore era straziante, diramandosi nella sua dimensione intima ed emotiva oltre che fisica. La logica non esisteva in quel luogo e lui nulla avrebbe potuto di fronte alla voglia di restare e arrendersi, se ad attenderlo, nel volto della donna, non avesse trovato un tale incondizionato e sincero amore. Decise di conservare un’istantanea di quel momento, da mettere in evidenza nel più bel portafoto che la sua memoria aveva da offrirgli, perché da quell’istante avrebbe attinto tutto il suo coraggio.
«Anche io sono fiero di te… mamma. Addio!»
Peter lasciò la presa e si diresse lentamente verso il ponte. Attraversò il suo cuore e i suoi ricordi per ricongiungersi col presente.
La sua mano scivolò lentamente sulla superficie di legno della bara, mentre la salma di sua madre veniva portata via dalla chiesa.
«Addio!» ripeté Peter e poi si accovacciò per prendere in braccio la sua piccola Amelia e guardarla negli occhi, in un gioco di specchi che avrebbe continuato a protrarsi nelle lunghe e complesse spirali del tempo.
Il ponte era scomparso, ma sapeva che un giorno lo avrebbe ripercorso e che da quel momento in poi il suo abbraccio sarebbe durato in eterno.

Licenza Creative Commons

6 Comments
  1. Eccomi qui a leggere anche questo racconto per il bando. Meraviglioso ^^.
    Ben scritto, commovente, breve ma molto intenso. Mi è piaciuto tanto l’inizio quanto la fine dolce e struggente, che si apre in una luce di speranza per il futuro. Bellissimo!
    Dovendo dare un voto, considerando l’assenza di errori, il tema ben presento e le emozioni ben descritte e strutturate, direi un 4 e mezzo meritato! Complimenti! ^^

    • Ti ringrazio Irene! Avevo in mente questo racconto da quasi 3 settimane, ma il dovermi preparare per l’esame, tra orale e progetto, mi ha impedito di metterlo su carta (virtuale). Grazie di cuore! 🙂

  2. Vediamo se ci riesco…
    Come hai già detto tu, abbiamo avuto un’idea simile ^_^
    Inizialmente pensavo si trattasse di un addio tra due amici, non so perché ho pensato a una partenza per un viaggio esplorativo. Poi la dolcezza e al contempo la tristezza dell’addio definitiva ha rivelato la verità. Splendida!
    5/5

    • Grazie per essere passata, ma più che per questo son contento del fatto che la storia ti sia piaciuta e che, almeno in parte, il mio inizio sia riuscito a mascherare il finale! Spero che questo piccolo blog possa essere ogni tanto accogliente locanda dove tu e altri lettori possiate sostare di tanto in tanto, così da costruire fantastici “ponti di lettura” 🙂

  3. L’idea che fosse una madre mi è balenata quasi immediatamente, forse perchè a distanza di quasi 10 anni la mia mi manca in un modo che a volte non tollero.
    Leggere questo racconto è doloroso, per chi su quel ponte ci è andato sul serio. Non è autobiografico, spero….

  4. Finalmente sono riuscita a passare a leggere questo tuo racconto ^^
    Appena ho iniziato a leggere la storia, ho subito pensato che la donna di cui parlavi fosse la madre del protagonista. Una storia molto bella ma anche triste e profonda. Mi è piaciuta moltissimo ^^ Bravo!
    Per me è un 4.5/5 🙂

Comments are closed.