Fuori Tempo

Fuori Tempo

 

Strano questo tramonto con me ormai fuori tempo. Lo sono stato sin dal principio, ma nessuno era pronto ad ammetterlo. Certe cose non possono essere spiegate, mentre per altre è preferibile tacere. Tutti mi avevano ignorato, nonostante per me quello fosse un dato di fatto. Capita a tutti nel corso dell’esistenza di sentirsi smarriti. Di fronte a una brutta notizia o alla morte improvvisa di una persona cara. Non potete negarlo. Per un istante l’ambiente circostante si deforma e i colori perdono la loro brillantezza. Come se il nostro cuore fosse in grado di generare una potentissima onda d’urto capace di mettere in discussione la veridicità dello spazio dimensionale in cui viviamo. Sono attimi in cui il tempo sembra rallentare e forse anche fermarsi concentrando tutta la sua energia all’interno della nostra mente, ignorando ogni proprietà temporale.
La presa di coscienza di quella particolare e dolorosa notizia determina una sospensione delle leggi della fisica, così come noi le conosciamo. In quell’istante, senza rendercene conto, ci spostiamo dalla nostra posizione, attratti dalla prospettiva di poterci distaccare da quel momento. Forse inconsciamente, ma non ne sarei tanto sicuro, andiamo fuori tempo. E questo non ci permette di comprendere appieno cosa accade in quel momento. Non essendo scandito dal tempo non ha una vera e propria durata. Si estende oltre i nostri confini che, normalmente, sono invalicabili. Quella sospensione potrebbe in sé racchiudere l’infinito, oppure potrebbe essere essa stessa generatrice di infinite possibilità. La creazione di nuovi scenari e di nuove linee temporali sarebbe opera di ognuno di questi momenti in cui il tempo è messo da parte. Quell’istante, però, svanisce così come prima a svanire era stato il tempo e, quest’ultimo, torna a scandire l’ordine spaziale degli eventi. Chi è finito fuori tempo recupera la sua posizione nell’universo. Riesce nuovamente a sincronizzarsi. Ciò che era accaduto in quella sospensione scompare nel nulla, come risucchiato dall’insaziabile appetito di un buco nero. È accaduto a tutti e continuerà ad accadere.
Con me le cose sono andate diversamente. Anche io sono andato fuori tempo e questo è accaduto innumerevoli volte nel corso della mia esistenza. Però, non sono mai riuscito a risincronizzarmi. E giorno dopo giorno ho perso la mia capacità di restare aggrappato alla realtà. Suoni e colori sono scomparsi per lasciar spazio a ciò che il mio pensiero era in grado di creare in quella dimensione senza tempo. Una notte buia e io l’unico fuoco di artificio in grado di accenderla.
Ecco perché è strano questo tramonto. Perché non è un tramonto. Sono io che faccio ripartire il tempo.

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Fuori Tempo di Claudio Boccuni è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.