Follie Notturne

Follie Notturne

 

La solitudine di chi riposiziona la tastiera, ogni sera, davanti al monitor che illumina la stanza. Un pezzo, un racconto o un singolo frammento ispirato da un pensiero. Un’idea che cerca di inerpicarsi verso l’alto, schiacciata dalla musica, sempre uguale, della monotonia quotidiana. La difficile arte di confrontarsi con diverse idee e scuole di pensiero. Il pubblico attento e quello superficiale. L’auspicio e il timore di un giudizio. Approvazione e dissenso. Il tempo che scorre.
Il ticchettio di un orologio digitale. L’ansia e il coraggio. Un soffitto trasparente. La luna e le stelle come tetto. Una freccia scoccata verso l’infinito spazio dell’inconscio. Ricordi che raggiungono il presente e corrono via verso il futuro, inseguiti da una realtà sempre più onirica. L’esperienza che frena la creatività. I fili invisibili che legano le parole. Le rime involontarie e le assonanze. I déjà-vu di ciò che si è letto. I periodi brevi. Le cadute di stile. Il terrore di perdersi tra le invisibili pieghe del foglio bianco. Lo screen saver. L’eco dei tasti. Il silenzio della notte interrotto dalle auto di passaggio. Gli ultimi accorgimenti. Il finale. La stanza vuota. La solitudine di chi riposiziona la tastiera, ogni notte, davanti a un monitor spento.

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Follie notturne di Claudio Boccuni è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

7 Comments
  1. Ciao, ammetto che mi è davvero piaciuto! Hai ben descritto tutte le sensazioni che provo io quando scrivo, di notte specialmente, le paure e tutto il resto delle emozioni contrastanti.
    Stile sempre impeccabile, stavolta veloce (versatile devo dire, una cosa che ammiro), evocativo, sensazionale.
    I miei complimenti, anche per il blog 😉
    Alla prossima! ^^

    • Ti ringrazio Irene, soprattutto per i complimenti al blog, dato che sto faticando parecchio per renderlo simile a quelle che sono le mie idee. Avevo bisogno di qualcosa di più innovativo del precedente.
      Tornando al racconto, l’ho scritto davvero di getto. Erano le 11 o poco più. Uno sfogo emotivo di circa cinque minuti per ricordarmi che per quanto sia bello SCRIVERE, spesso ci si ritrova troppo soli con la propria tastiera e il proprio monitor.

  2. Ciao! Molto intenso questo pur breve scritto! Inoltre mi ci sono anche ritrovato! Questa tua escalation di sentimenti può provarla chiunque si cimenta nell’arte di “sapere prendere a pugni la tastiera” LOL però, posso dirti che non sono eccessivamente d’accordo col “siamo soli”? Qualsiasi cosa accada, non siamo soli, perché c’è il computer, il monitor, la tastiera… insomma, una compagnia bella e viva e anche se la spegniamo poi però la riaccendiamo 😀 insomma, un ottimo scritto, complimenti!

    • Ti ringrazio per il commento. Magari un giorno scriverò qualcosa su come prendere a pugni la tastiera e su come carezzarla, a seconda del contesto e del genere ^^

  3. Ciao Claudio, sono qui grazie allo scambio del circolo.
    Devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita dall’intensità del tuo estratto. è davvero un viaggio interiore nel mondo di chi si accinge a scrivere in notturna, come capita a molti di noi amanti delle parole. Hai descritto davvero in modo semplice e diretto, ma anche speciale quello che si sente mentre lo si fa. E’ proprio un bellissimo scorcio.
    Grazie 😀

    • Ti ringrazio per aver fatto un salto su questa Follia Notturna e per le gentili parole. Ho condiviso in questo racconto la parte più intensa e solitaria dello scrivere. E, a quanto vedo, non riguarda solo me. Grazie Ancora! 🙂

  4. Per cominciare dico subito che la storia mi è piaciuta molto. È veritiera e il fatto che il protagonista non è definito in ogni particolare permette al lettore di immedesimarcisi. Lo stile che hai utilizzato è perfetto e le frasi così brevi rendono incalzante il ritmo della lettura.
    È una storia corretta e in ci si rispecchia, complimenti!
    A presto,
    Yvaine_

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